lunedì 14 maggio 2012

L’eterno dilemma


…il solito, City Girl o Country Girl? 
 Ieri mi sono sentita entrambe, perfettamente divisa a metà.

Bellissima giornata in campagna  insieme ad un gruppo di amici speciali che abbiamo conosciuto ad un corso di Cammino Profondo, un’esperienza unica che presto merita un post tutto per sé.  
Il Cammino Profondo ha creato un legame di gruppo altrettanto profondo, e ieri eravamo tutti ospiti della CityCountryCoppia, che a mio parere è un esempio di equilibrio nel famoso dualismo. Abitano in una casetta molto accogliente, un ex mulino sulle sponde del Ticino, vicino all’area protetta; tanto verde, cani, gatti e persino un cavallo, Ludwig, un purosangue accolto dalla famiglia perchè non aveva la tempra per fare le corse e chi lo aveva non lo voleva più.

Due figlie adolescenti piene di interessi e di entusiasmo, che la prima volta in cui sono state in un condominio hanno chiesto alla mamma come fa la gente a vivere così appiccicata una sull’altra. La scelta di lavorare in città come pendolari per non far crescere le figlie in quel “non luogo” che è la periferia dove loro stessi erano cresciuti. La decisione sembra lasciare l’energia per tante cose: fare il pane in casa, lo yogurt, seguire i propri numerosi interessi culturali e impegni sociali, far parte di un gruppo d’acquisto, portare avanti uno stile di vita consapevole. La CityCountryCoppia è un vulcano! Chissà se abitassero in qualche grigio condominio di 9 piani con vista tangenziali, se sarebbero così vitali….

Insomma, torno a casa affascinata dall’atmosfera, dalla  passeggiata nella natura, dal pranzo nella cucina rustica con un’atmosfera molto conviviale, e penso che quello stile di vita mi piace.  
 Arrivati a Torino vedo un manifesto: il 23 maggio ci sarà un concerto gratuito di Franco Battiato, il “maestro” mio, del Cowboy e di tante altre persone, nell’ambito del Festival della Legalità.  Lo avevo visto per la prima volta a Settembre Musica e mi ero domandata quanto avrei dovuto aspettare per rivederlo, e neanche un anno dopo, eccolo qui: in piazza, per tutti. In 15 minuti di autobus da casa posso arrivare comodamente al suo concerto!!
Scusate se l’entusiasmo esagerato, ma ad un Comune che mi offre queste opportunità su un piatto d’argento pago volentieri anche l’IMU e l’aumento sulla tassa rifiuti!!! 

Se penso a quanti concerti gratuiti ho potuto assistere in un anno, mi vengono subito in mente i Subsonica al 25 aprile 2011, gli MTV Days, Settembre Musica a prezzo politico, il Jazz Festival. E poi Torino Spiritualità, il Traffic, Paratissima, la Notte Bianca.  L’obiettivo non è fare propaganda all’amministrazione di Torino, ci mancherebbe, ma è riflettere sul vantaggio di avere un’offerta culturale e di svago vasta e accessibile. Quello che amo della grande città è che mi fa sentire viva, mi offre stimoli e mi permette di scegliere con relativa facilità tra cinema, concerti, corsi di yoga, knit cafè, tai chi all’aperto, e qualunque cosa mi venga in mente. Tante possibilità a portata di mano per conoscere persone affini e iniziative interessanti.

Non che in campagna tutto questo sia precluso, semplicemente bisogna essere più motivati e disponibili a qualche sacrificio.  Sono cresciuta in un paese a 30 chilometri da Torino, nelle vicinanze c’erano 2 cinema che ovviamente davano i film più commerciali per riempire la sala, e raramente avevo voglia durante la settimana di rincorrere il film che mi interessava in città, farmi un’ora e mezza di auto tra statale, tangenziale e parcheggio per andare ad uno spettacolo se proprio non era una cosa imperdibile. Così ci accontentavamo del Cineforum del Martedì Sera, affollatissimo da tutte le persone affamate di cultura della zona. Senza contare che se non avevi la macchina eri tagliato fuori; mio padre sosteneva che non ero in grado di guidare nel traffico di Torino e rifiutava di farmi provare. Finchè il richiamo della città e il coraggio dell’inesperienza mi hanno spinta ad azzardare: all’inizio ero la più imbranata, ligia al codice della strada, aggredita a colpi di clacson, ora mi sono adeguata fin troppo bene alla guida disinvolta della città. 
Ma imparerei volentieri anche a cavalcare Ludwig.

Nessun commento:

Posta un commento