martedì 31 luglio 2012

Il bosco degli alberi occhiuti

Domenica scorsa, in cerca di refrigerio dai 35° della città, siamo andati a fare un pic nic in montagna, l'occasione giusta, tra l'altro, per inaugurare un cappello di paglia country stile "corse di Ascot" che il Cowboy mi ha appena regalato.



Non entrerò nei dettagli del luogo e di come raggiungerlo, perchè è diventata la mia valle magica, il Bosco degli Alberi Occhiuti.

Ci siamo addentrati in una valle laterale, dove un sentiero pianeggiante procede nel bosco per qualche chilometro e arriva a due borgate di montagna da cui si ha una bellissima vista sulla Valsusa (con i presidi No Tav in lontananza che, secondo un manifesto di un ex partito di sinistra che a Torino campeggia su tutti i muri, "stanno sfasciando il Paese". A nessuno è sorto lo scrupolo che forse sono 50 anni che altre forze politiche e sociali stanno sfasciando il Paese?? Forse la ricerca spasmodica di qualche voto da chi non ha più presa sulla gente  porta a falsare la realtà con una campagna populista?  e qui chiudo l'inciso polemico).

Comunque, lasciando l'autostrada attraversata da camionette della polizia e altre amene presenze, in val di Susa ho trovato un angolo di magia; basta osservare la natura con gli occhi giusti, e con il desiderio di vedere la bellezza che spesso passa in sordina.
Camminando sul sentiero ho iniziato a vedere, uno, due, dieci alberi occhiuti. Credo siano faggi, sulla cui corteccia sono presenti dei grandi occhi, che ti guardano immobili, benevoli. Occhi espressivi, ben disegnati, a volte un po' severi. Gli occhi degli spiriti dei boschi?
Non so, ma mi ha fatto bene tornare bambina e camminare circondata da questi sguardi che mi divertivo a cercare.




Il mio pensiero è andato a Tiziano Terzani e ai suoi luoghi a Orsigna, alla passeggiata che porta al famoso Albero con gli Occhi
http://www.orsigna.net/prova_finale_000015.htm

Gli occhi dei miei alberi erano diversi, le foto non gli rendono giustizia, ma l'importante è trovare un proprio luogo interiore per rigenerarsi.

giovedì 26 luglio 2012

Incontri ravvicinati del terzo tipo

Giuro che non avrei mai immaginato di scrivere un post del genere: l'elogio di un miliardario. Eppure la vita ci fa stupire e ci costringe a rivedere tante posizioni....


Ieri, per un progetto di lavoro che non è il caso di sviscerare su questo blog, sono andata a intervistare un imprenditore, uno di quei nomi del Made in Italy famosi nel mondo, con i negozi nelle città più esclusive, a capo di un impero che fattura oltre 500 milioni di euro (no, non è un errore di battitura).

Ero curiosa ma sono partita un po' timorosa di trovarmi davanti una persona piena di sè, di dire qualcosa che creasse tensione, e poi perchè in generale il potere e i soldi mi creano diffidenza.
Mi sono trovata davanti una persona affabile e disponibile, che non ha guardato l'orologio e mi ha messa a mio agio, iniziando a parlare a ruota libera e dicendo un sacco di cose interessanti, senza tessere le lodi delle sue capacità imprenditoriali e dei suoi risultati, ma anzi ridimensionando alcune cose con semplicità. La sua visione su questa crisi globale e su quella italiana mi hanno fatto riflettere, anche se devo dire la verità alcuni concetti finanziari mi sono rimasti oscuri. Siamo usciti, io e la persona che era con me, con la sensazione di un bell'incontro, di una persona vera, non offuscata dal suo nome, dal potere e dal prestigio.

Cosa c'è di strano, direte; forse ero condizionata dai pregiudizi, ma 12 anni di lavoro nella comunicazione, di cui alcuni nella moda e con vicinanza all'orribile mondo del marketing mi hanno fatto incontrare le persone più assurde, decine di palloni gonfiati e di personaggi falsi, atteggiati, aggressivi, per cui provavo antipatia a pelle. Sono i lacchè del potere, quelli che vorrebbero ma non possono, quelli che ti fanno pesare il briciolo di potere che il loro ruolo aziendale gli consente, gli snob, gli arricchiti, i frustrati, gli squaletti, gli arrivisti. Scusate la mia aggressività ma ho accumulato una ribellione e un fastidio fisico verso questi ambienti in cui mi sono sempre sentita un pesce fuor d'acqua. E periodicamente penso di cambiare lavoro, anche se alla fine il mio lavoro, nella parte creativa, mi piace.

Il mio amico Millionaire invece mi ha trasmesso a pelle una sensazione positiva: è vero, ci ho parlato un'ora in una situazione formale, ma certe sensazioni si percepiscono istintivamente, e una persona cinica o piena di sè ci mette un attimo a rivelarsi con una battuta, un gesto, ecc. Pensate al nostro ex presidente del consiglio, come sapeva essere inopportuno in qualsiasi cosa dicesse.

Forse è vero il famoso detto "Signori si nasce", e per lui il cognome importante da generazioni e l'appartenenza a un impero finanziario sono la normalità. Forse ha dovuto imparare a rapportarsi in modo friendly con noi comuni mortali per il suo lavoro, e il suo fiuto negli affari nasce anche da questo. Probabilmente la sua inclinazione naturale non lo porta ad essere un tiranno, e la sua condizione di vita privilegiata gli ha permesso di sviluppare sensibilità, una visione di insieme, dei progetti che indicano attenzione per le condizioni di lavoro della gente, una sensibilità ambientale, una passione per il suo lavoro e non solo il desiderio di accumulare soldi e trasferire la produzione in Cina.

Mi ha fatto piacere scoprire che ci sono anche persone così ai piani alti; con tutto lo schifo che vediamo intorno a noi in politica, economia e ovunque giriamo la testa, avevo bisogno di capire che i valori non  necessariamente scompaiono di fronte al potere.

P.S: Millionaire, questo post non è stato scritto per adularti. Però sappi che sono una povera precaria e, se tu volessi adottarci, io e il mio gatto ne saremmo felici...

giovedì 19 luglio 2012

Eco shopping in cucina

Questo è un periodo di austerity anche per le mie magre finanze, però quando un oggetto è utile, economico e oltretutto eco non si può far finta di nulla...e poi fare shopping è sempre un passatempo gradito.



Ieri ho trovato un paio di oggetti ecologici per la mia cucina:
- tappeto fatto al 100% di bottiglie di plastica riciclata, e a sua volta nuovamente riciclabile. E'  esteticamente bello e imita perfettamente le fibre naturali, si intona con i colori della mia cucina (mobili bianchi con pareti verdi) e soprattutto mi piace l'idea che si possano trovare nuovi usi per la plastica da raccolta differenziata, senza utilizzare cotone. E' lavabile a 60° e antimacchia, quando sarà rovinato perchè il Country Cat lo avrà consumato con la sua zampicure quotidiana lo butterò nel bidone della plastica.

- spugna per i piatti fatta per oltre la metà di fibre naturali e riciclate, e con imballo in carta riciclata; quando finisce il suo ciclo vitale è biodegradabile in circa un mese.







Il costo di entrambi è paragonabile allo stesso oggetto non eco. Se avete altri oggetti da consigliare condividiamoli insieme!


Non tutti sono eco-fiendly però. Qualche tempo fa ho comprato la sabbietta per la lettiera del gatto in fibra d'orzo, completamente compostabile. Il Country Cat l'ha disdegnata senza darle nemmeno una possibilità, e in un momento d'ira ha rotto il sacco e ci ha fatto la pipì sopra.


lunedì 16 luglio 2012

Chi è l'alieno?





Non so se capita anche a voi di trovarvi in varie situazioni quotidiane e sentirvi anni luce distanti da ciò che sta accadendo e da come la gente reagisce. Io è una vita che mi chiedo chi è l'alieno tra me e loro, e sto giungendo alla conclusione di essere arrivata per sbaglio da qualche galassia.

A volte sento la necessità impellente di mettermi in contatto con i miei simili e sentirmi meno avulsa dal contesto, poi mi guardo intorno e capisco che ci sono tante altre facce aliene che si muovono rassegnate e con cui ci si capisce con uno sguardo. Voi che leggete questo blog sicuramente siete dei nostri!

Nell'ultima settimana ho vissuto almeno 4 situazioni del genere, così ravvicinate che non ho potuto evitare di rifletterci su:

- riunione con direttore marketing di un'azienda per cui facciamo consulenze. Parla nel suo slang anglo-marketing e si capisce che la sua missione nella vita è solo vendere i suoi prodotti, il suo cervello è totalmente programmato su questo obiettivo e va avanti come un buldozer per raggiungerlo; in confronto quelli di Scientology sono dei dilettanti. Lo ascolto stranita mentre dice che si aspetta grandi risultati da noi e ci racconta le pressioni e i sotterfugi che mette in atto per ottenere ciò che vuole a prezzo stracciato dai fornitori; ormai ho imparato a tenere un'espressione neutra che non tradisca ciò che penso. Quasi ammiro la sua devozione alla causa, potrebbe buttarsi nel fuoco per ottenere un incremento di vendite a due cifre. Io non potrò mai avere una simile dedizione a nulla di lavorativo, c'è sempre qualche obiezione, valore etico o interesse alternativo che fa capolino nella mia testa. Al termine della riunione la collega che è con me dice che è un gran figo perchè è "uno squaletto".

- pranzo con il capo di ritorno dalla riunione con lo squalo. Ci fermiamo in un centro commerciale e il capo ci chiede se Mc. Donalds ci va bene. Alle nostre rimostranze opta per un self service affollato. Io e la collega (questa volta siamo in due fuori posto) ci aggiriamo sconsolate tra pietanze untuose, carni del Giusassico, paste ipercondite di besciamella, patate fritte e polpette (ma come si fa a mangiare le polpette in un posto così. La mamma mi ha insegnato che le polpette si mangiano solo quando si è sicuri del contenuto!!!!). Alla fine il mio pranzo consiste in una mozzarella, un po' di rucola e due pomodori plasticosi senza sapore; la collega azzarda elle verdure oleose che poi avanza. Il capo si fa primo-secondo-contorno-dolce senza battere ciglio.

- cena annuale dell'ufficio. Aihmè quest'anno mi tocca, non posso mancare ancora al rito collettivo, rischio l'esclusione sociale a vita. Per l'occasione viene scelto un ristorante argentino dove si mangia solo carne, anzi, a dire il vero ci si abbuffa di grigliate di carne. A parte il non rispetto dei vegetariani o simili, ci sono 35° e alcuni hanno azzardato la richiesta di un menu più estivo, ma al capo piace la carne e non si può. Mentre i maschi riescono a tirare fuori il loro lato primordiale e ad attaccare le piastre fumanti piene di pezzi al sangue di ogni animale commestibile, sono circondata da ragazze con i piatti semivuoti. Il mio bottino ammonta ad una fettina di provola affumicata, una patata bollita e il dolce. Al termine della cena fuggi fuggi generale di chi ha una ragione plausibile per lasciare il gruppo, mentre un manipolo guidato da una ragazza motivata a fare bisboccia si avvia a fare nottata con sosta finale al chiosto del porchettaro per fare colazione con panino porchetta e cipolla. Non vengo neanche interpellata per unirmi al gruppo. Ai loro occhi devo essere davvero un'aliena noiosa, snob e salutista, ma questa nuova consapevolezza mi fa tornare a casa più leggera.
- domenica in montagna. Insieme al Cowboy arriviamo ad un pianoro bello e soleggiato. La giornata è stupenda ed è pieno di gente. Ci mancherebbe, ognuno ha diritto ad una giornata nella natura spendendo poco: il vero problema è il bar ristorante che trasmette a tutto volume musica unz-unz-unz, e non dà tregua. Troviamo un posticino dove sdraiarci ma la compilation più tamarra della storia non ci dà tregua. Al Cowboy quasi viene una crisi d'asma per il nervoso e andiamo via augurando al gestore un corto circuito nell'impianto audio e una visita di un emissario del Padrino che lo convinca a smettere. Purtroppo la montagna non è di tutti ma dei prepotenti e degli ignoranti, per i quali offrire svago alla gente significa ammorbarla con quel frastuono. Per fortuna troviamo un posto isolato dove terminare in pace il nostro pomeriggio.

Fortunatamente da tutte queste situazioni si può uscire facilmente con la propria libera scelta, ma a volte pesa sentire che non c'è una minima sintonia di base in molte situazioni che ci troviamo a vivere.




lunedì 9 luglio 2012

Operazione G.A.S.

Una bella novità da condividere: entreremo a far parte di un Gruppo di Acquisto Solidale che si sta formando!  Un modo efficace, a cui stavo dietro da tempo, per modificare in modo continuativo il nostro stile di consumo senza fare i salti mortali per fare la spesa, oltre che per fare massa critica.



Il GAS è promosso dall'associazione non profit Propolis, che gestisce una fattoria didattica a Torino oltre a mille altri progetti di avvicinamento all'ambiente.
Propolis coordinerà gli ordini collettivi ai fornitori che sceglieremo, il ritiro dei cibi e le riunoni periodiche, dietro versamento di una piccola quota di iscrizione. L'attività dovrebbe iniziare a settembre.
Siamo stati ad una riunione di avvicinamento e ne siamo usciti entusiasti: prima di tutto è stata una bella sensazione "a pelle" sul progetto e sulla motivazione e la competenza di chi lo coordina, una buona energia.
Poi ritengo sia positivo entrare in un Gas nel momento della sua formazione: poter partecipare direttamente alla scelta dei produttori e dei prodotti in base a delle qualità e a dei valori condivisi con il gruppo, poter coinvolgere altre persone potenzialmente interessate.

Per tutti i torinesi interessati, questo è il link.
 http://www.fattoriapropolis.it/wp/?p=2810
 Il gruppo è aperto, siete i benvenuti!


Dal documento base dei G.A.S. che ci hanno consegnato, copio e sottoscrivo gli obiettivi della scelta di prodotti etici e biologici:
- rispetto dell'uomo (prodotti che escono dal circolo dell'ingiustizia e dello sfruttamento);
- rispetto dell'ambiente (cibi a km zero, biologici)
-salute (cibi senza pesticidi)
-solidarietà (favorire i piccoli produttori locali rispetto ai circuiti della larga distribuzione);
-sostenibilità
-gusto
-riavvicinamento ai ritmi naturali (stagionalità dei cibi)
-formazione di una mentalità di consumatori critici
-limitare il senso di frustrazione e impotenza che deriva dal vivere in una cultura capitalistica
-socializzazione (creare una rete di amicizia nel gruppo e un contatto diretto tra produttore e consumatore)
-acquistare da piccoli produttori, possibilmente locali
-ridurre il prezzo di acquisto dei prodotti etici e biologici
-consentire una riduzione dei tempi per fare la spesa
-coltura e cultura: proteggere la biodiversità, le varietà delle coltivazioni e della cultura gastronomica della zona dal rischio di scomparire di fronte al mercato globale



mercoledì 4 luglio 2012

City Country Tours: un assaggio di Toscana

Siamo tornati! Sono stati solo 4 giorni, ma quando si ha bisogno di staccare la spina  anche pochi giorni sembrano un tempo lunghissimo.


Siamo stati rapiti dal fascino della Toscana, come le folle di turisti anglosassoni che abbiamo incontrato ovunque. Abbiamo scelto un itinerario meno battuto rispetto ai classici Firenze-Siena-Volterra-Pisa, ma la Toscana in ogni angolo emana bellezza e storia, e ci trasmette la sensazione di una qualità della vita ineguagliabile. Non per nulla io e il Cowboy continuavamo a ripeterci che dobbiamo trovare un modo per cambiare vita e trasferirci a Lucca.
Già, Lucca con il suo centro storico circondato dalle mura è stata la meta principale del viaggio e ci ha conquistati. Fare un giro in bicicletta sul viale alberato che percorre i 4 chilometri delle mura è una di quelle esperienze che non ha prezzo!


Il picco di temperatura di 40° ci ha costretti a rallentare un po' i ritmi, specialmente al pomeriggio, ma non abbiamo rinunciato a nessuna tappa.

Ecco in sintesi i punti memorabili del nostro viaggio:

- Lucca e Summer Festival: il concerto di Tom Petty a Lucca è stato il motivo che ha generato il viaggio. Abbiamo comprato i biglietti 6 mesi fa ed eravamo emozionati come bambini. Grande serata di rock americano in piazza Napoleone, 2 ore di musica che ha soddisfatto le nostre aspettative. Purtroppo, quando sia aspetta così tanto un evento, 2 ore volano via in un lampo...Da segnalare che il Cowboy, immerso totalmente nell'atmosfera rock'n'roll, stava attaccando rissa con un ragazzo che dimenandosi come un ossesso rischiava di disintegrarmi un piede. Mai nessuno aveva preso qualcuno per la collottola per difendermi... Grande Tom Petty, torna presto come hai promesso, non farci aspettare altri 20 anni per sentirti.

-Lucca deserta by night, mentre tutti erano impegnati a guadare la partita dell'Italia, mi sono goduta le piazze deserte, le case antiche e il centro storico chiuso alle auto (che bellezza!).

- Pistoia: un po' Cenerentola tra le province toscane, oscurata dalla fama di Firenze &C, ha un centro storico di tutto rispetto con un bellissimo battistero, il duomo in stile romanico pisano e il palazzo del comune.  Mangiata memorabile alla Trattoria dell'Abbondanza, in centro. Nomen omen, con  piatti tradizionali toscania buon prezzo.

- il bed &breakfast Il Podere della Nonna (www.ilpoderedellanonna.it) : il fascino impagabile di un autentico casale in pietra toscano, ristrutturato con rispetto e gusto. E' in cima a una collina nella zona del Montalbano, in mezzo agli uliveti, raggiungibile con una stradina ripidissima. Non ci sono recinzioni nè rumori, a parte un gallo canterino. In un attimo si recupera la pace interiore e si pensa di trasferirsi lì per sempre. Calda e genuina l'accoglienza della signora Aprilia e della figlia Fabiola, con la loro colazione rustica toscana; pane con olio autoprodotto, uovo sodo di cascina, marmellate e torte fatte in casa.

- San Miniato: cittadina medievale gioiello consigliataci dalla signora Aprilia (bisogna sempre chiedere alla gente del posto!). Siamo capitati casualmente durante il Festival Internazionale del Teatro di Figura, con il centro storico che diventa un palcoscenico per burattinai, mimi, marionettisti.

- Appennino Pistoiese e Orsigna: considerando che eravamo in zona, il desiderio di vedere Orsigna, il paese del cuore di Tiziano Terzani, era forte. Non ci piace il turismo sulle orme dei personaggi famosi, quindi abbiamo evitato il pellegrinaggio da curiosi alla casa e ai suoi luoghi.
La valle e il borgo di Orsigna hanno un fascino e un'atmosfera particolare, che non so spiegate; non ho mai visto una montagna più boscosa di queste! Con l'occasione abbiamo passato una bella giornata con la mia cara amica Vanina.