Una bella novità da condividere: entreremo a far parte di un Gruppo di Acquisto Solidale che si sta formando! Un modo efficace, a cui stavo dietro da tempo, per modificare in modo continuativo il nostro stile di consumo senza fare i salti mortali per fare la spesa, oltre che per fare massa critica.
Il GAS è promosso dall'associazione non profit Propolis, che gestisce una fattoria didattica a Torino oltre a mille altri progetti di avvicinamento all'ambiente.
Propolis coordinerà gli ordini collettivi ai fornitori che sceglieremo, il ritiro dei cibi e le riunoni periodiche, dietro versamento di una piccola quota di iscrizione. L'attività dovrebbe iniziare a settembre.
Siamo stati ad una riunione di avvicinamento e ne siamo usciti entusiasti: prima di tutto è stata una bella sensazione "a pelle" sul progetto e sulla motivazione e la competenza di chi lo coordina, una buona energia.
Poi ritengo sia positivo entrare in un Gas nel momento della sua formazione: poter partecipare direttamente alla scelta dei produttori e dei prodotti in base a delle qualità e a dei valori condivisi con il gruppo, poter coinvolgere altre persone potenzialmente interessate.
Per tutti i torinesi interessati, questo è il link.
http://www.fattoriapropolis.it/wp/?p=2810
Il gruppo è aperto, siete i benvenuti!
Dal documento base dei G.A.S. che ci hanno consegnato, copio e sottoscrivo gli obiettivi della scelta di prodotti etici e biologici:
- rispetto dell'uomo (prodotti che escono dal circolo dell'ingiustizia e dello sfruttamento);
- rispetto dell'ambiente (cibi a km zero, biologici)
-salute (cibi senza pesticidi)
-solidarietà (favorire i piccoli produttori locali rispetto ai circuiti della larga distribuzione);
-sostenibilità
-gusto
-riavvicinamento ai ritmi naturali (stagionalità dei cibi)
-formazione di una mentalità di consumatori critici
-limitare il senso di frustrazione e impotenza che deriva dal vivere in una cultura capitalistica
-socializzazione (creare una rete di amicizia nel gruppo e un contatto diretto tra produttore e consumatore)
-acquistare da piccoli produttori, possibilmente locali
-ridurre il prezzo di acquisto dei prodotti etici e biologici
-consentire una riduzione dei tempi per fare la spesa
-coltura e cultura: proteggere la biodiversità, le varietà delle coltivazioni e della cultura gastronomica della zona dal rischio di scomparire di fronte al mercato globale
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