martedì 30 ottobre 2012

La musica del Cowboy


Per rimanere in tema creatività, è da un po' che volevo presentarvi, con un misto di orgoglio e imbarazzo per paura di sembrare troppo partigiana, i progetti musicali del Cowboy.
Per lui la creatività si manifesta da sempre con la musica; suona fin da bambino tastiere e chitarre, ha fatto parte di vari gruppi e da qualche anno si è convertito al basso e fa il bassista in un gruppo.

Per qualche anno per lui la musica è diventata anche una professione; ha aperto uno studio di registrazione, faceva il fonico e il produttore artistico. All'epoca non lo conoscevo ancora ma da quanto mi racconta lo immagino felice e realizzato. Poi le difficoltà economiche di gestire un progetto indipendente lo hanno costretto a tornare alla sua professione originaria: il consulente informatico.

Potete immaginare come il suo lato creativo sia stato frustrato da questa decisione, e allora la musica è diventata una necessità vitale di manifestare la sua personalità, il suo lato artistico.
Su questo argomento ci capiamo molto bene: siamo entrambi dei Gemelli creativi e un po' sregolati, e mettere da parte la nostra personalità per dedicare tutte le energie al lavoro ripetitivo a volte diventa davvero sfrustrante. Attenzione, non vogliamo assolutamente fare le vittime perchè sappiamo che i problemi della vita reale sono ben altri, e un lavoro si deve sempre apprezzare, però a volte quando non ti senti nei tuoi panni un po' di insoddisfazione c'è.

Da parte mia cerco sempre di incoraggiarlo a dedicare tempo alla sua musica, sia con il suo gruppo sia per i suoi progetti personali, e oggi gli ho chiesto il permesso di presentare un progetto che ha realizzato nei giorni scorsi.
Si tratta del remix di un brano jazz di un artista contemporaneo, con cui partecipa ad un contest internazionale.
A me il brano piace molto, mi mette serenità,è un bell'accompagnamento musicale.

Se volete ascoltarlo questo è il link:
 http://www.indabamusic.com/opportunities/lee-ritenour-the-village-remix-contest/submissions/140565

e se volete votarlo (grazie! ;-)) potete farlo qui:
http://www.indabamusic.com/opportunities/lee-ritenour-the-village-remix-contest/submissions/140565?awesm=awe.sm_d7xpX

Infine, questo è il suo sito per la sua attività di produttore audio indipendente, che per ora svolge nel tempo libero, domani chissà...

http://www.nowhereman.it/

E se la sua carriera decollerà e diventerà famoso, spero che non si monti la testa e non si faccia plagiare da una Yoko Ono, come il suo amato John Lennon.



lunedì 29 ottobre 2012

Autunno


Un piccolo omaggio alla mia stagione preferita ringraziando per l'immagine
Vannalisa di http://handmadecoulture.wordpress.com/2012/09/26/free-desktop-wallpaper-autunno-i-love-you/ (l'immagine è anche disponibile gratuitamente come wallpaper per il desktop).
 Settembre e ottobre sono da sempre i mesi che preferisco, sia per la luce che per i colori e per l'energia che mi trasmettono.
Buona giornata!

sabato 27 ottobre 2012

La follia della città


Ieri sera, mentre uscivo esausta da una giornata di lavoro al Salone del Gusto di Torino, sono stata quasi investita da un'auto sulle strisce pedonali. Non esagero: anche se le auto procedevano a passo d'uomo e la zona era illuminata, ha inchiodato sull'asfalto bagnato e mi ha sfiorato il giaccone; ho realizzato in un istante che se mi avesse urtata sarei caduta e un'altra auto mi avrebbe dato il benservito definitivo. C'era il solito ingorgo dell'ora di punta, peggiorato dalla pioggia e dal fatto che fossimo davanti alla Fiera. Spaventatissima ho iniziato a gridare improperi alla ragazza dell'auto, che si è fermata per scusarsi dicendo che non mi aveva vista (ammetto che mi ha anche fatto pena, se non fossi stata troppo agitata in quel momento) mentre le macchine dietro suonavano il clacson, perchè niente e nessuno ha diritto di rallentare la loro processione del traffico.

Subito dopo ho provato tanta amarezza, perchè ho sentito tutta insieme l'energia negativa della città, quella più folle, isterica, malata. Tutti corrono, incollati al sedile delle auto, snervati dal traffico, dalla giornata frenetica; ci sopportiamo a malapena, siamo egoisti, sfrustrati, maleducati, non rispettosi degli altri. Come si suol dire, compriamo le auto per poter andare al lavoro e andiamo al lavoro per pagare le rate dell'auto, e mentre siamo in auto per andare al lavoro ci ritroviamo tutti insieme imbottigliati negli ingorghi e diamo il peggio di noi stessi.

A parte il consiglio di buon senso di non attraversare MAI sulle strisce se non sono regolate da un semaforo, perchè sui rettilinei dei corsi torinesi la gente sfreccia a tutta velocità appena ha qualche metro libero, ho realizzato che detesto far parte di questo meccanismo. Un'improvvisa nausea per le corse che ci tocca fare, per l'ingranaggio consumistico e di paura della crisi in cui siamo inseriti. Dobbiamo avere la forza di vederlo,  perchè non è un ritmo di vita naturale ma è un sistema  malato che questa società ha creato.
"Fermate il mondo, voglio scendere!", mentre ero ormai in salvo sulla metropolitana (come una scena di "Sliding Doors") mi è tornata in mente questa frase dai tempi dell'adolescenza, dimenticata in qualche meandro della memoria,

Arrivata a casa stanca, agitata e con tutti questi pensieri che mi frullavano disordinatamente in testa, ho chiuso la porta pensando che ho voglia di lasciarmi la città pazza fuori e staccare il cervello, restando solo in compagnia del Cowboy, del mio gatto Camillo, dei miei gomitoli, dei miei libri e delle amicizie vere, che si contano sulle dita di una mano ma che pquesto sono ancora importanti. E naturalmente di voi che mi fate l'onore di venirmi a leggere.


lunedì 22 ottobre 2012

2012, l'anno del "fare"

Eccomi tornata! Due settimane di silenzio, povero il mio blog!
La bronchite prima e la necessità di rimettermi in pari con il lavoro poi, insieme alle energie da bradipo malato che gli antibiotici mi hanno lasciato in eredità, mi hanno tenuta lontana.




Nelle lunghe giornate chiusa in casa ho riscoperto un piacere che avevo lasciato un po' nel dimenticatoio: lavorare a maglia. Ho imparato, maluccio, da bambina, guardando con ammirazione la mia nonna materna e facendomi insegnare le basi. Quante ore passate a fare strisce a diritto piene di buchi e maglie perse...
A 16 anni ho fatto un bel maglione, poi ho abbandonato per aprire una breve parentesi dedicata al punto croce, per poi riprendere in modo scostante negli ultimi 5 anni, quando ho iniziato a partecipare a numerosi knit cafè, dove ho conosciuto delle knitters bravissime e creative e ho stretto delle belle amicizie.
Però ero sempre dubbiosa delle mie capacità, mi scoraggiavo alla prima difficoltà; era come se avessi un blocco nel fare, diffidassi delle mie capacità pratiche, che a dire il vero sono sempre state un po' scarse.


Da bambina in famiglia mi chiamavano "maldestra" e ho sempre pensato che non sarei mai stata capace di fare bene qualcosa di manuale. A casa mi hanno sempre detto "per fortuna che sei brava a scuola, che sai scrivere, altrimenti povera te...".
Non voglio fare vittimismo perchè i traumi infantili sono ben altri, però questa cosa ha condizionato la mia percezione di me.

Fino al 2012: quest'anno è successo qualcosa, una molla che mi sta spingendo a cimentarmi in nuove discipline manuali con desiderio di imparare e di riuscire, e che mi dà quiete e soddisfazione!
Sicuramente questo processo è cresciuto insieme all'inizio del mio cammino verso la decrescita, verso uno stile di vita più legato ai ritmi naturali. Di pari passo sono tramontate le mie ambizioni di realizzazione attraverso il lavoro: posso dire che continuo a lavorare nella comunicazione perchè al momento non so fare altro e posso mettere a frutto l'esperienza che 10 anni di pratica mi hanno dato.

Ho iniziato interessandomi al camminare lento, ai Gruppi di acquisto Solidale, all'alimentazione a chilometri zero. Da qui il desiderio di avvicinarmi all'autoproduzione di qualcosa: la passione per le marmellate, che a quanto pare piacciono a chi le assaggia e mi hanno gratificato, e ora indumenti e accessori lavorati a maglia. Mi sono messa d'impegno per non limitarmi a fare le solite sciarpe basiche, e sto scoprendo che anche una maldestra come me sa mettere cura e delicatezza se si appassiona a qualcosa, e può avere dei risultati incoraggianti. Il confronto con le amiche knitters torinesi e con quelle virtuali sui blog e su www.ravelry.com (il social network dedicato a maglia uncinetto, un'invenzione favolosa!!!) mi suggerisce tante idee creative, ed è fondamentale. Credo che coltivare la propria creatività è un'attività che non dovremmo mai trascurare per il nostro benessere.

Un paio di mesi fa ragionavo sul mio futuro e ho deciso di lasciare il mio lavoro del mattino, quello che non sopporto più per via del capo con un solo neurone. Ho pensato che in caso di bisogno ognuno dovrebbe saper fare qualcosa di pratico, tipo aiutare in un bar, fare l'aiutante di livello zero in cucina, far crescere una piantina di basilico, preparare un ragù o minestrone non pre-surgelato, accudire una gallina. Cose che avevo forti dubbi di saper fare... e attività che la mia generazione, cresciuta nell'illusione che studiare avrebbe cambiato la nostra vita e ci avrebbe realizzate, spesso non sa più fare. Per esempio, ho un'amica che mangia le minestre liofilizzate delle buste Knorr...a tutto c'è un limite!


Così ho deciso di iscrivermi ad un corso di cucina, che insegna le basi e permette di aiutare in una cucina professionale. Non che io pensi di diventare uno chef, ma ho voglia di imparare, di misurarmi in qualcosa di nuovo, di non sentirmi più impedita in ciò che è manuale. E poi chissà, il mio futuro potrebbe essere in un lavoro completamente diverso da ciò che faccio ora; credo nei cambiamenti radicali.

La mia famiglia mi osserva incredula: madre e zia che nel Sessantotto hanno buttato all'aria tutta la tradizione e hanno deriso mia nonna che lavorava a maglia e faceva la conserva, scoprono che io, la generazione che ai loro occhi avrebbe portato a compimento l'emancipazione femminile, in realtà si realizza come donna di casa.

Avere la fortuna di scegliere è un valore inestimabile che non dovremmo sottovalutare; abbiamo la possibilità di non sentire la  vita come una costrizione.





lunedì 8 ottobre 2012

Quando c'è la salute...


 è proprio il caso di dirlo, non la si apprezza mai abbastanza.

Nel giro di un paio di giorni sono piombata da un lieve raffreddore in un forte raffreddore, e in poche ore, nella bronchite più balorda che io ricordi. Tosse cavernosa da fumatore incallito ( io ho sempre odiato il fumo), di notte non dormo disturbata dal rantolo del mio respiro, fiato corto che mi impedisce di stare alzata. Costretta a letto tra le cure del Cowboy e la presenza coccolosa di Camillo, ho avuto tempo per riflettere se il litigio furioso con il mio capo (che per fortuna a fine anno diventerà un ex capo) c'entri qualcosa con questo sfogo così violento.
Ieri il Cowboy mi ha fatto leggere qualcosa di Hamer (cercate metamedicina su google) e di Claudia Rainville, e devo dire che questo discorso del sintomo come messaggio di qualcosa di globale che il nostro corpo vuole comunicare mi piace, lo sento vero.

Da sempre soffro di sinusiti e riniti allergiche, e gli unici risultati concreti che ho ottenuto derivano dalle cure omeopatiche. Due volte l'anno vado dal mio omeopata, che io chiamo "Il detective dei casi impossibili", e per un'ora e mezza mi visita, mi fa le domande più strampalate e valuta tutte le possibili correlazioni tra i sintomi anche minimi, e ne esco con la terapia che mi aiuterà a respirare bene, soddisfatta per essere stata ascoltata e fiduciosa dei risultati che avrò. Sarà solo effetto placebo? se anche fosse cosa importa, se la mia qualità della vita migliora.

Questa volta però per fermare la bronchite galoppante mi hanno detto che ci volevano gli antibiotici e visto che stavo malissimo ed era sabato, ho ceduto alle promesse dei risultati rapidi delle terapie allopatiche.

Nel frattempo mi sto dedicando ad un hobby che ho riscoperto da poco, lavorare a maglia!
Ma di questo parlerò nella prossima puntata.


mercoledì 3 ottobre 2012

La saggeza dei Peanuts

I Peanuts sono sempre attualissimi , e in 4 vignette sanno riassumere grandi verità.


Ecco tre strisce in cui mi riconosco al 100%. Non servono molte altre parole, o meglio, oggi sono stanca e non ho tante parole, lascio spazio ai miei piccoli amici saggi.




lunedì 1 ottobre 2012

Una sorpresa gradita!



Ho iniziato questo blog essenzialmente per esprimermi con spontaneità, e poi per condividere le cose che mi stanno a cuore, ovviamente sperando che possano essere interessanti e qualche volta utili per qualcuno.

La scorsa settimana ho ricevuto una sorpresa graditissima, un bel riconoscimento al mio blog giovincello e un po' sconclusionato (perchè salta di palo in frasca come la sua padrona).

Sono stata nominata dalla Bibi di http://correndomiincontro.blogspot.it/ tra i suoi 5 "Blog 100% affidabili".
Il premio del blog affidabile è una simpatica iniziativa di cui potete leggere il regolamento qui:
http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile 
per aiutare a far conoscere dal basso il lavoro dei molti blogger italiani che aggiornano con passione, dedizione e costanza il loro diario online, ma che non sempre sono noti al grande pubblico.

Un blog 100% affidabile rispetta queste regole:
1) E' aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità

Mi ha fatto immensamente piacere ricevere il riconoscimento, prima di tutto perchè mi arriva da Barbara/Bibi, una delle blogger che seguo da tanto tempo (il suo blog è sulla mia barra dei preferiti da mesi), una persona sensibile, attenta, amante degli animali, della spiritualità e della cucina vegana.
Una persona che stimo!  E poi mi ha fatto bene scoprire che le cose che scrivo interessano a qualcuno che non siano le mie amiche e il mio fidanzato, che mi leggono per affetto!!

Ora è il mio turno di consegnare virtualmente il premio ai miei 5 blog affidabili, senza dimenticare il solenne giuramento:
"Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio "Il Blog Affidabile"  disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio".

Ed ecco chi scelgo:

1)  http://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/   un blog particolarissimo, magico, che mi fa desiderare un rapporto più stretto con la natura, facendomi guidare dai racconti incantati e dalle foto della Topina.

2) http://lacucinadellacapra.wordpress.com/ (sottotitolo "Per chi pensa che le capre mangino soltanto erba"). La capra è una maestra della cucina veg creativa, sostenibile e appetitosa. Leggere il suo blog e seguire le sue avventure mi fanno sempre venire voglia di cimentarmi in una nuova ricetta!

3) http://ilcalderonedimarinella.blogspot.it/  un blog sempre aggiornatissimo e ricco di spunti sulla cucina, autoproduzione, cure naturali, cosmetici fai da te. Marinella è un vero vulcano di idee!

4)http://cucinaprecaria.it/  Il blog di Anna, langarola, che mi piace perchè è precario, curioso e sperimentatore come me. Un blog di cucina molto fresco e vero.

5)  http://www.libramos.it/  Il blog di Alice, un'amica che sa trasmettere la sua passione per la lettura con delle recensioni che mi lasciano sempre senza parole, e con il desiderio di iniziare subito il libro.