giovedì 24 maggio 2012

In cucina con le sottrazioni


Non amo particolarmente i blog di cucina, a parte quelli un po’ fuori dal coro: menu vegani, etnici,  macrobiotici, a km zero. Non è per fare il Bastian Contrario, ma mi piace scoprire qualcosa di diverso. Se volessi imparare a fare il ragù classico o le lasagne chiederei a mia mamma, che fa la cuoca, o alla mamma del Cowboy, depositaria di una cucina romagnola DOC.

Negli ultimi anni il mio modo di mangiare è cambiato insieme a me, ogni anno scopro delle verdure che non conoscevo e imparo a cucinarle. Quest’anno è stata la stagione delle barbe di frate, lo scorso inverno di puntarelle, catalogne & c.

Tra i miei must in rete c’è http://www.cucinasenzasenza.com/. Ho varie intolleranze che vanno e vengono, e questo blog mi è stato d’aiuto per non rischiare di deprimermi totalmente quando il medico mi aveva eliminato in un colpo solo glutine-lievito-latticini-solanacee. E’ importante, soprattutto psicologicamente, sapere di avere delle alternative gustose, che il “senza” non voglia dire senza gusto, senza convivialità. E seguire la dieta “senza” mi ha aiutato in brevissimo tempo a eliminare la stanchezza cronica e la pancia gonfia come un palloncino.


Ora Irene, la mente del blog, approda dalla rete alla realtà con un corso di cucina vegana, che se fossi a Milano seguirei. Si chiama Verde crudo, Verde Cotto (http://www.cucinoteca.it/uploads/2012_Verde_Crudo_Verde_Cotto.pdf) : cucina vegan crudista o cotta, per stuzzicare le papille anche degli onnivori. La cosa che mi attira dell’approccio è la ricerca di una cucina naturale ma raffinata, che depura il nostro gusto dai sapori artefatti, troppo ricchi, e lo guida alla riscoperta dei gusti autentici e originari. Mi affascinano questi cuochi che giocano con le sottrazioni e senza uova, latte, lievito, panna e glutine ti tirano fuori una torta squisita!!

Inoltre è una cucina cruelty free e decisamente sostenibile, per ritornare ai Bilanci di Giustizia (non li ho abbandonati, sto leggendo il libro!).

Infine un dubbio: c’è un legame tra intolleranze (alimentari), e insofferenza caratteriale? In questo caso mi metterei l’animo in pace: la mia scorbuticità avrebbe una radice biologica. La cosa buffa è che la maschero bene, al lavoro mi considerano dolce come un cioccolatino (senza zucchero!).



4 commenti:

  1. Grazie Berenice!!! Davvero!!! Chissà che non ci riusciamo a vedere a Torino. Un abbraccio, ib

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie e te per tutte le ricettine gustose che mi hai insegnato!! quando vuoi venire a Torino...sei mia ospite! baci

      Elimina
  2. ciao berenice!
    eccomi anche quà!
    anche il mio modo di mangiare sta cambiando molto, non sono vegetariana ma il mio obiettivo è quello di diventare sempre più di consapevole di quello che mi metto in pancia!
    io ho incontrato irene di persona ad alba! davvero una persona piacevole!
    continuerò a legerti con piacere!

    RispondiElimina
  3. Ciao Anna, benvenuta! sono felice se ogni tanto passi di qui, io ho appena letto il tuo post sul bagnet...bello!

    RispondiElimina