domenica 10 giugno 2012

Tales of a City Country Tour, prima tappa: Zuccarello e Finalborgo



Il weekend tra il compleanno del Cowboy e quello della Country Girl è stato l’occasione per un viaggetto che avevamo adocchiato da tempo, nell’entroterra ligure.

 Fortunatamente siamo due persone piuttosto flessibili e adattabili, altrimenti il tempo bizzarro, a tratti novembrino, sarebbe riuscito a rovinarci la gita.  Abbiamo dovuto rivedere il programma più volte, e alla fine abbiamo anche scucito un raggio di sole!

Questa gita è la dimostrazione che, uscendo da certi circuiti spenna turisti (la riviera ligure ne sa qualcosa…) è possibile godersi 2 giorni fuori casa con un budget contenuto, visitare dei borghi poco conosciuti che sono dei veri gioielli e trovare delle atmosfere molto piacevoli.
Se poi, come nel nostro caso, si ha una macchina a GPL, si possono macinare chilometri con un po’ più di disinvoltura.

Le mete principali del viaggio sono Zuccarello e Castelvecchio di Rocca Barbena, 2 borghi in provincia di Savona, in Val del Nera, nell’entroterra di Albenga. Da Torino, passando per Garessio (il primo dei Borghi più belli d’Italia che incontreremo http://www.borghitalia.it/)  e poi facendo il Colle San Bernardo, si scende a Erli e poco dopo a Zuccarello. Sono poco più di 150 chilometri, e mi fa piacere che il cowboy abbia deciso di fare il valico invece dell’autostrada. Odio le autostrade e il panorama che percorrono fatto di svincoli e capannoni, mentre amo viaggiare nelle stradine che attraversano i paesi, osservare. La valle di Garessio è verdissima, un bosco unico, e scendendo in Liguria si vede subito la vegetazione diventare mediterranea, con gli ulivi, le ginestre fiorite ovunque.
Zuccarello, anche lui inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia (se sono tutti come quelli che ho visitato finora, sono una garanzia di qualità) è un paese del 1300, caratterizzato da un centro storico compatto composto da un’unica via fiancheggiata da portici bassi, chiuso da 2 porte intatte complete di torri. Completano il panorama pittoresco un ponte romanico molto suggestivo, i carrugi nelle viuzze che partono dai portici e le rovine del castello dei Del Carretto su un picco sopra il paese.
Noi con pochi euro abbiamo pranzato all’Usteria du Burgu nella piazzetta principale, dove i proprietari sono gentili, l’antipasto ligure di torte salate e farinate è sfizioso e i primi abbondanti e gustosi.  Nel programma del viaggio c’era un breve trekking: il percorso che parte da Zuccarello e che sale in poco più di un’ora a Castelvecchio di Rocca Barbena (anche lui dei Borghi più belli d’Italia!) con un sentiero in gran parte selciato e con un dislivello di 300 metri circa.  Volendo il trek si può estendere per raggiungere Erli più su nella valle, in circa 3 ore totali. La pioggia che rendeva le pietre scivolose, l’umidità stile Kuala Lumpur e la nebbia che scendeva rapidamente ci hanno impedito di fare più di 500 metri di strada. Next time…

Cercando di beffare il tempaccio, abbiamo raggiunto Castelvecchio in auto…ma la coltre di nebbia si faceva sempre più fitta salendo, e ci ha impedito anche solo di avere un colpo d’occhio del panorama di Castelvecchio.
Dopo una rapida ricognizione ci siamo diretti verso la costa (non sulla costa, io detesto la costa ligure costruita all’inverosimile) a Finalborgo, nel comune di Finale Ligure. Neanche a dirlo, fa parte dei  Borghi più belli d’Itala: in questa zona hanno una densità impressionante, segno che il borgo ligure intatto, con i carrugi e le case alte, spesso abbarbicato su un cucuzzolo, è un simbolo del nostro patrimonio architettonico. Io li ho sempre trovati affascinanti, e non mi stanco di guardarli, e di immaginare come ci si vivrebbe…

Finalborgo è molto suggestivo e teatrale: circondato da mura con porte ancora intatte e torri rotonde, è un dedalo di viuzze perpendicolari, che inaspettatamente si aprono in piazze e piazzette con palazzi rinascimentali ben conservati, con le facciate dipinte, decorati in ardesia. Il duomo di san Biagio ha il campanile leggermente storto e la facciata incompiuta, in pietra grezza, che contrasta con l’interno, il barocco più barocco che esista. Mi hanno colpito i due chiostri della chiesa di Santa Caterina: se  non ci fossero tutti quei turisti sarebbero l’ideale per una camminata meditativa. Infine, il Teatro Aycardi, inserito dal FAI tra i monumenti italiani da tutelare, fu la prima sala di spettacoli costruita in Liguria durante il periodo napoleonico.

Fuori dalle mura, a 10 minuti di passeggiata, su un colle sopra l’abitato sta il forte San Giovanni. Proseguendo ancora per 30 minuti di cammino si raggiunge un altro forte, Castel Govone.
Noi non avevamo voglia di entrare in una delle solite trattorie con menu turistico e abbiamo optato per un localino dall’atmosfera molto accogliente, che merita una segnalazione per la cura con cui tutto è impostato: Sbuccia (http://www.sbucciafinalborgo.com/) sulla via principale, dove abbiamo pasteggiato a friselle, bruschette e due buonissimi centrifugati di pompelmo-mela-finoccio e kiwi-sedano-mela e pera.

Infine, tappa shopping nella bottega di Elementerre (www.elementerre.it), un’artigiana molto creativa che utilizza la tecnica del macramè per creare gioielli che inglobano perle, conchiglie  e ingranaggi di orologi. Per me un paio di orecchini pendenti con delle pietre.

Per dormire siamo tornati nell’entroterra di Zuccarello, tra le nebbie: a Nasino, nel bed and breakfast Il Portichetto (http://www.bebilportichetto.it/nasino.htm), dove con 55 euro in due abbiamo dormito in una casa abbarbicata in mezzo a un dedalo di viuzze e fatto una splendida colazione con sfoglia di mela e marmellate casalinghe. La signora Graziella, la proprietaria, gestisce anche un laboratorio-negozio dove prepara e vende conserve, marmellate  e prodotti tipici. Io ho fatto la scorta di pomodori secchi sott’olio, pesto e buonissime marmellate  poco zuccherose e con la frutta a pezzetti, mandarini e arance con polpa e bucce. Da ammirare lo spirito imprenditoriale e l’inventiva di chi scommette sui paesini spopolati dell’entroterra, fuori dai circuiti turistici. Per noi è il turismo che va scelto e sostenuto! 

Grazie al Cowboy per le foto!

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