lunedì 30 aprile 2012

Qualcosa di cui parlare




Essere una City Country Girl non è un controsenso  come sembrerebbe. 

Non immaginatevi  Heidi catapultata in città o Laura Ingalls della Casa nella Prateria rincarnata in una ragazza del 2012. Credo che si possa essere una City Country Girl senza essere una creatura più bizzarra di quante ce ne siano intorno a me in questa città. 

Mi sono sempre sentita un po’ in bilico tra  definizioni e identità diverse, forse sta proprio nella mia natura di Gemelli  o nella mia curiosità verso tutto ciò che è nuovo e differente. 
Sono una Country Girl di nascita perché sono nata e cresciuta in campagna fino a 25 anni, e una City Girl perché fin dall’adolescenza sentivo il richiamo della città, dei posti dove “accadono delle cose”, dove puoi vivere in prima persona le tendenze e le novità  e dove si possono scegliere amicizie e interessi  e non si va nel solito bar in piazza con i soliti amici a (s)parlare delle solite persone (è una cosa che mi metteva un’ansia tremenda quando ero nel countryside…).  Ero di quelli che giurava di scappare da quel buco di paese e trovare la propria collocazione nel mondo.  In verità non l’ho ancora trovata, ma in città ho un mio equilibrio che quasi sempre placa le inquietudini esistenziali.

Ho però subito sentito che non sarei mai stata una vera ragazza di città come quelle che vedevo al lavoro o nei locali, quelle per cui il mondo inizia e finisce in città, nel quartiere, a cui non viene neanche in mente di fare una passeggiata in montagna perché è scomodo.  Faccio un lavoro che molti definirebbero trendy, ma sotto sotto mi sento sempre provvisoria, un po’ fuori posto. Dentro di me sento forte il richiamo del verde, della natura, degli animali, dei cibi semplici e naturali, di una casetta arredata country e di un focolare domestico.
 Quando sono in crisi la prima cosa che immagino è di rifugiarmi in un posto sperduto in mezzo alla natura e vivere del mio orto, delle marmellate fatte in casa, della vicinanza degli animali, dei ritmi naturali. Soprassediamo sul fatto che non sono propriamente una persona mattiniera, che ho il terrore degli insetti, patisco il freddo e il caldo e amo le comodità e la tecnologia… Probabilmente in campagna non sopravviverei  più di un mese con le mie forze:  appunto, sono una City Country Girl, e cerco un modo per armonizzare le mie due nature e vivere un compromesso  soddisfacente.  Cercherò di condividere le cose che mi stanno a cuore: i viaggi grandi e piccoli, le gite fuoriporta e i trekking alla scoperta di atmosfere e borgate interessanti, l’alimentazione naturale e la cucina sana, tutto ciò che è bio-eco-equo, lo yoga  e la ricerca spirituale, le letture, la musica.

Il compagno delle mie vicende sarà il Cowboy, il fidanzato musicista con un armadio pieno di camicie e quadri e il mio stesso dilemma tra città e campagna, che a volte si sente uno Space Cowboy e altre volte un valsusino No Tav. Fondamentale anche il  Country Cat, un felino cittadino ma un po’ rustico, che non sempre usa la cassettina per i suoi bisogni perché sogna di marcare il suo territorio, un enorme prato con tante farfalle da rincorrere. E poi tanti amici di una vita o di un giorno con cui condividere un pezzo di cammino, nella speranza di muoverci gradualmente verso la consapevolezza.