martedì 22 maggio 2012

Rimedi della nonna e idee alla rinfusa


Gli sbalzi di temperatura e la pioggia degli ultimi giorni (ieri mattina 10 °!!)  hanno colpito nel segno.  Sono qui sul divano con la schiena dolorante, il collo bloccato e un inizio di mal d’orecchio. 

Sono combattiva e determinata, niente riuscirà ad impedirmi di andare al concerto di  Battiato domani sera (Piazza San Carlo a Torino, ore 21.00, per commemorare i 20 anni della strage di Capaci).  Per tutti quelli come me, che sperano “che ritorni presto l’era del cinghiale bianco”, il Maestro (anche se ho letto che non gli piace essere chiamato così, probabilmente per modestia) è un simbolo, di quel percorso di evoluzione lungo tutta la vita, di quella voglia di capire le culture diverse, le religioni, di mettersi in discussione e viaggiare dentro di noi tramite la meditazione, di affrontare le inquietudini della nostra vita.  Le sue canzoni mi arrivano sempre dritte al cuore, sembrano scritte per darmi delle risposte o per descrivere ciò che non saprei fare.
Tornando ai miei malanni, mi sento di dire che ho trovato un toccasana per i dolorucci, il classico rimedio della nonna. E’ un cuscino imbottito di noccioli di ciliegia che avevo comprato ad un mercatino, senza credere troppo nelle proprietà che venivano decantate dal venditore. Si mette nel microonde a riscaldare e poi sulla parte dolorante: emana un calore piacevole e durevole, sembra assorbire l’indolenzimento e dà una sensazione di benessere, dà l’impressione di stare vicino al tepore di un caminetto. L’ho sperimentato con successo anche per mal di stomaco e dolori mestruali. Se lo trovate in qualche fiera non fatevelo scappare!! Io credo che ne comprerò una fornitura da regalare alle mie amiche: dal Countryside con amore!

Domani devo essere in forma anche per andare alla presentazione di un libro, un lusso che non mi concedo mai.
Alle librerie Coop di piazza Castello a Torino, alle 18.00 l’antropologo Marco Aime presenta il libro “Verdi tribù del nord. La Lega vista da un antropologo”, Laterza editore. I libri di Marco Aime mi piacciono sempre, e poi io sono un’antropologa mancata: è quello che avrei voluto studiare se non avessi dovuto scegliere un percorso che mi desse la possibilità di mantenermi. Il fenomeno Lega visto da un antropologo mi incuriosisce, e credo dia molti spunti di indagine sfiziosi: riti del trasporto dell’ampolla, invenzione a tavolino di una nazione e di una mitologia, tesserati che si aggirano ai raduni con corna posticce da vichingo, prove di forza con il tiro alla fune tra i militanti lombardi e quelli piemontesi alle due sponde del Ticino, con la fune che si rompe e la gente che cade a terra…. E poi chissà quale lontana energia primordiale ha spinto tanti militanti a votare dei politici così grezzi da sembrare l’anello di congiunzione con l’Uomo di Neanderthal…

A proposito di storia, ad Asti c'è una bella mostra sugli Etruschi, perfetta sia da abbinare ad una visita alla città che ad un tour nelle bellissime colline della provincia.  “Etruschi, l’ideale eroico e il vino lucente” è a Palazzo Mazzetti, in pieno centro (http://www.etruschiadasti.it/mostra.php) e sarà aperta fino al 15 luglio. Noi che avevamo quella fantastica invenzione che è la Carta Musei di Torino avevamo l'ingresso gratuito, altrimenti il prezzo intero è 9 euro.
Ci siamo stati domenica scorsa con un gruppetto azzeccato di amici, e la pioggia a dirotto non ci ha permesso di goderci la città, ma la mostra merita: ci sono tanti approfondimenti ben spiegati sulla società, le armi, i metodi di sepoltura, la produzione del vino, con reperti di valore dai Musei Vaticani e dalle varie necropoli. Vasellame, gioielli, armi e manufatti in bronzo sono eccezionali: gli Etruschi erano dei raffinati! I degni antenati della cultura rinascimentale del Centro Italia!  

Il nostro gruppetto ha poi concluso la giornata a Cocconato, un paese del Monferrato Astigiano molto suggestivo, in cima a una cucuzzolo, che è inserito nei borghi Bandiera Arancione del Touring Club. 

Rimandando la visita ad una giornata meno novembrina, ci siamo rifugiati nella Cantina del Ponte (http://www.cantinadelponte.it/), dove ci aspettava un assaggio di antipasti misti piemontesi e la schiciola, una base di pasta (originariamente erano gli avanzi della pasta per gli agnolotti) condita in vari modi.  Anche i vegetariani non hanno avuto problemi a scegliere.  Una buona bottiglia di Pelaverga da 14,5°, e la giornata uggiosa è stata sconfitta!

2 commenti:

  1. Secondo me anche il cinghiale bianco soffre di mal di schiena con gli sbalzi di temperatura :)

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  2. ci vuole un cuscino di noccioli di ciliegie bianche per il cinghiale bianco....

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